lunedì 28 gennaio 2008

Fidarsi è bene...non fidarsi è meglio!

Carissimo Marco,
il titolo del post penso possa far già comprendere il mio pensiero. Il momento che stiamo vivendo politicamente ed istituzionalmente ci deve spingere a fare alcuni ragionamenti calcolatori, considerando anche la malizia dei nostri politici.
I tantissimi appelli arrivati dal Partito Democratico, e non solo, per un governo istituzionale sembrerebbero, ad un occhio ingenuo, moniti pieni di responsabilità e lungimiranza.
L'attuale legge elettorale ha dei problemi congeniti ( vedi premio di maggioranza regionale al Senato e liste bloccate ) che certamente non rappresentano il massimo di governabilità e di democraticità, ma dietro alle lusinghe e ai consigli di tanti ben pensanti nostrani, ritengo sia il male minore.
Per non parlare poi di una Costituzione ingessata e confusionaria per quel che attiene il Titolo V.
Questi ragionamenti non fanno altro che avallare la tua riflessione, ossia che un governo tecnico sia necessario per affrontare quelle riforme di cui il Paese ha estremamente bisogno, lasciando da parte profili di parte. La bontà di questo ragionamento non sarebbe in discussione se di fronte alla " nostra " parte politica ci fossero degli interlocutori affidabili e seri, cioè che pensassero veramente al bene dell'Italia.
Nei 20 mesi di governo Prodi il grande amore per questo Paese non si è proprio visto.
La legge elettorale non si è riuscita a fare in 2 anni, figuriamoci in 3 mesi.
La riforma costituzionale, ahimè, è un miraggio; d'altronde il profondo antifascismo e filocomunismo che intaglia la nostra società civile è tale da farmi pensare che intaccare questa Costituzione sarà molto, ma molto difficile.
Il Partito Democratico, con in testa il suo segretario, sono gli artefici di questa crisi e pensare che proprio loro possano attuare delle riforme in un breve lasso di tempo mi sembra alquanto utopistico. Non ci dimentichiamo che in questo momento Veltroni è completamente isolato, sia a sinistra che a destra; non ha una sponda e andare a votare con questa legge elettorale sarebbe un disastro per il suo partito, dato che Prodi ha appena annunciato che la sua carriera politica è praticamente finita. La guerra intestina interna la Partito Democratico poi rischierebbe veramente di svuotare un contenitore già privo di idee concrete e autoreferenziale.
Dall'altra parte per il centro - destra questa ritrovata unità non si avrebbe più se si costituisse un governo tecnico. Le divisioni sulla legge elettorale sono troppo evidenti e si rischierebbe di compromettere ua serenità ritrovata grazie alla crisi del governo Prodi.
Come vedi gli interessi partigiani dei vari gruppi politici sono la realtà di questo momento.
Le belle parole che si spendono non sono altro che frutto di un mero calcolo strategico - politico per sopraffare in primis gli avversari politici e in secundis i nemici di partito.
A questo punto scelgo il male minore; andiamo a votare con questa legge, Berlusconi diventerà premier e speriamo che l'appello che ho lanciato nell'ultimo post, si avveri. Altrimenti anche l'ultimo treno per la rinascita sarà perduto e non ci rimarrà che scendere sempre più in basso.

Arcadi....AU.....AU......AU!!!!


Ernesto D.G.

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