sabato 28 giugno 2008

domenica 15 giugno 2008

Francesco Cecchin


"Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie.

Quello che veramente ami non ti sarà strappato.

Quello che veramente ami è la tua eredità."

-Ezra Pound-

venerdì 6 giugno 2008

OLANDA VS ITALIA PUB MULLIGANS ORE 20


Perchè non guardate la partita insieme a noi? La redazione ha il piacere di sostenere la nazionale di calcio insieme a voi! L'appuntamento è aperto a tutti! Ci vediamo in via del Boschetto N°28 alle ore 20 del 9 giugno(è una traversa di via Nazionale, molto semplice da raggiungere), al pub Mulligans. Vi aspettiamo, portate anche vostri amici, anche amici di amici, e se hanno amici... anche i loro amici. Vi aspettiamo!

ps. la birra è ottima

Per ulteriori informazioni inviante una mail a arcadia.roma@libero.it



IL DIVO


La domanda è abbastanza semplice e si nasconde dietro i mille e più complimenti che "Il Divo" ha ricevuto in questi giorni in tv, sui giornali, in radio e sul web.
Ma il cinema italiano è rinato davvero?
Il film lascia pochi dubbi sulla qualità della pellicola. Fatta bene davvero, curata nei minimi dettagli, con un'astuta ricerca dell'infografica e un montaggio spesso sorprendente. E come non spendere alcune parole sugli attori. Toni Servillo avrà creato seri problemi di identità al "Papa Nero", Carlo Buccirosso incarna al meglio la napoletanità (fatta di ironia, lassismo, magheggi e creatività) di Cirino Pomicino, Flavio Bucci riesuma l'arrivismo e l'amicizia incondizionata al Giulio Immortale, il potere.
Aldilà della premessa, "Il Divo" rimane un film destinato a dividere. Nel senso che si cuce addosso una tesi e la porta avanti con fermezza. Pochi dubbi, nemmeno le briciole alla magistratura, una sola certezza. Questa certezza pervade due ore vissute intensamente, attraverso accadimenti che hanno segnato la storia dell'Italia, scritti sui libri di storia, custoditi intorno ad una diplomazia terminologica che a seconda delle chiavi di lettura assegnate sfocia nel Fato (rispetto al quale il Giulio cinematografico denuncia più e più volte di non credere), nel disegno divino (rispetto al quale si intravede un rapporto "contemporaneo", a cavallo fra paganesimo e secolarizzazione), o nella lucida strategia di un uomo assetato di potere.
La spina dorsale della pellicola si scorge in un passaggio di poco più di due minuti. Un monologo in cui si intravede un Andreotti in vestaglia, tra quelle mura domestiche che in cinquant'anni di politica italiana avranno conosciuto molti nomi, mille vicende, tanta ricchezza. E' un atto di coraggio, un'ammissione di colpevolezza rivolta a Lidia, moglie fedele nella buona e nella cattiva sorte. Questo passaggio, semplicemente perfetto nell'interpretazione, parla della verità e del suo significato rispetto alla storia del 7 volte Presidente del Consiglio. Una verità che, a dispetto dei secoli, mantiene un rapporto di immortale incompatibilità con il potere. L'analisi è lucida, ma l'accostamento con i fatti, in alcune situazioni, è strumentale rispetto alla ricostruzione della realtà.
Un film che vede rinascere il cinema italiano intorno ad un tema verso cui il popolo manifesta forte sensibilità. Imperdibile, anche se relega alcuni aspetti del Divo in soffitta. Di certo andrà a far parte del patrimonio culturale che la seconda repubblica consegnerà ai posteri.

mercoledì 4 giugno 2008

Clamoroso, il Milan potrebbe giocare la Champions

La federazione bulgara ha chiesto l'esclusione del Cska Sofia dai preliminari della prossima Champions League: la squadra campione di Bulgaria risulta notevolmente indebitata con il governo e con le banche bulgare, tanto da portare ad una importante sanzione. Notizia di secondo piano? Nient'affatto. Se l'Uefa, che in settimana dovrebbe esprimersi sulle questione, dovesse infatti confermare l'esclusione del club balcanico, il posto nel secondo turno preliminare della Champions League dovrebbe spettare per regolamento non alla seconda classificata del campionato bulgaro, ma alla squadra con il più alto coefficiente Uefa esclusa dalla massima competizione: ovvero, a sorpresa, il Milan. Il caso ha un "semi-precedente" proprio con i Rossoneri: quando nel 2006 il Milan fu messo sotto inchiesta per la faccenda Calciopoli, il suo posto nei preliminari contro la Stella Rossa era stato reclamato con diritto maturato dai medesimi requisiti, dal Lens. Si attende dunque qualcosa di più concreto nelle prossime ore anche da parte della società di Via Turati, che nella giornata di domani potrebbe già consultare i suoi legali specializzati.

martedì 3 giugno 2008

AZIONE GIOVANI PER IL RISPETTO DEI
DIRITTI UMANI
Ancora una volta Azione Giovani ha voluto riportare l'attenzione sulla questione della violazione dei diritti umani in Cina. Per farlo ha voluto approfittare dell'evento "Cina Vicina", organizzato all' Auditorium di Roma sabato scorso, in cui una serie di esibizioni come la Danza del Dragone avevano lo scopo di esaltare la cultura cinese in vista delle prossime Olimpiadi. I ragazzi di AG hanno irrotto nella scena pochi minuti prima dell'inizio e hanno esposto uno striscione con la scritta "Cina Assassina Festival" e una mostra di raccapriccianti fotografie che testimoniavano i soprusi e le torture che avvengono in Cina. Hanno distribuito volantini e scandito cori per chiedere che la Comunità Internazionale apra gli occhi di fronte a questo scempio. La proposta: obbligare la Cina a firmare un Protocollo con la promessa che attuerà le misure necessarie nel campo dei diritti umani, per introdurre i più basilari principi di rispetto dell'uomo e della sua vita.
Il tutto si è svolto all'insegna dell' Azione, del Rumore e della Velocità, come è nel carattere irriverente dei ragazzi di destra, e in modo del tutto pacifico e senza creare disagi di ordine pubblico. Dopo aver tenuto la scena per una ventina di minuti i ragazzi si sono allontanati tra gli applausi della gente che condivideva la loro coraggiosa posizione.
Noi ovviamente, in quanto parte della comunità militante di Azione Giovani, abbiamo partecipato fisicamente e idealmente alla manifestazione, ne condividiamo il messaggio e le modalità.
E' vergognoso che nel Paese in cui è prossimo l'inizio delle Olimpiadi, simbolo di civiltà, di pace e di dignità dell'uomo, continuino ad esistere fenomeni come la pena di morte, il controllo coattivo delle nascite, la repressione del popolo tibetano, i campi di lavoro forzato, che poco hanno a che fare con lo spirito di cui lo Olimpiadi sono la bandiera.
Vogliamo che tutto questo abbia fine.