venerdì 21 marzo 2008

"ARCADIA"...MERAVIGLIOSA CREATURA!

Siete nel mio Cuore! Questo è un mio regalo a tutti voi..

"Fammi rubare Capitano un' avventura dove io sono l'eroe che combatte accanto a te"

Jennifer

venerdì 14 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

Il grande bluff sulla sicurezza


Osservate, parlate con la gente, leggete giornali o più semplicemente passeggiate per strada la sera. Portate il cane a pisciare, fermatevi ad un distributore automatico, prendete un notturno, fermatevi alla stazione... vicino al parco, nell'angolo buio. Invito i più coraggiosi a togliere gli auricolari dalle orecchie.
Il caro ex sindaco, il caro ex compagno, il caro aspirante futuro premier sveste i panni del filantropo e parla di sicurezza. Lo fa lui, come se fosse passato alla storia come grande piantatore di pali della luce, immemore che le uniche luci che sono state accesse sono state quelle della kermesse romana. Lo fa lui, figlio di una certa cultura filantropica, sessantottarda, buonista. Lo fa proprio lui, giocando sul fatto che la gente non sa che il PD è composto in gran parte dagli stessi uomini che hanno contribuito a dipingere questo capolavoro di insicurezza.
Concorri ad un'alta carica istituzionale puoi parlare di sicurezza, ma per favore evita di fare il furbo dicendo che “va tenuta fuori dalla barbarie della politica, tanto regredita da dover usare strumentalmente anche temi come questo”.
Il Walterone nazionale si fa portatore di quell'inutile retorica, raccontando che non è giusto organizzare ronde e squadre punitive, non sta bene, mio Dio, siamo in un paese civile, non si fanno queste cose...daccordissimo, sono il primo a dirlo... eppure... chi ha determinato la situazione attuale, chi ha diminuito i finaziamenti alle forze dell'ordine, chi ha tentato di inibire le norme che combattono l'immigrazione cladestina? Sono tutti quelli che ora vengono spacciati per new entry, questi giovani vecchi del partito democratico. Vi si riconosce, avete foglie di quercia tra i capelli e ramoscelli di ulivo in mano.
Non parlateci di sicurezza, voi non fatelo, la vostra supremazia culturale vacilla, decade. Da brillanti moralisti che credevate di essere, vi mostrate per quello che siete... inetti uomini di stato.

lunedì 10 marzo 2008

L'articolo che pubblichiamo di seguito ci è stato gentilmente scritto ed inviato da Carlo Alberto Cecconi, del Nucleo Talenti di Azione Giovani. Questo contributo è diretto a ricordare il sacrificio di Angelo Mancia, il cui anniversario ricorre il 12 Marzo.
Un sentito ringraziamento da parte nostra per la sincera disponibilità.


"IL NOSTRO CARO ANGELO


La mattina del 12 marzo 1980 in Via Federico Tozzi, due killer sparano alla schiena di Angelo Mancia, dipendente del "Secolo d'Italia" e segretario della sezione del quartiere Talenti. L'omicidio viene rivendicato da una delle tante sigle dell'estremismo comunista: i Compagni organizzati in Volante rossa. Viene giustificato come "ritorsione" per la morte di un compagno. Gli esecutori materiali dell'omicidio rimasero però ignoti. Oltre alla follia anche la beffa di sentire riecheggiare un nome tetro come quello della Volante, già tristemente nota per i fatti accaduti dopo la firma dell’armistizio.
Non abbiamo mai potuto conoscere Angelo perché la sua vita è stata spezzata, ma lo continuiamo a ricordare. Al suo posto, in quegli anni poteva esserci uno di noi. La militanza di Angelo e, come la sua, quella di altri, è stata foriera di esempi. Ma la condizione in cui adesso versiamo tutti quanti ci impone una riflessione sulla liceità di alcuni comportamenti. Stiamo tornando a un periodo di violenza? A dire di alcuni sì. Allora, evitiamo di ricadere nella spirale di violenza che ha portato a quella filiera di omicidi.
Ogni 12 Marzo, noi attivisti della sua sezione, lo andiamo a ricordare. La disponibilità, il suo attivismo e il coraggio ci vengono raccontati da persone che insieme a lui hanno vissuto quei tremendi anni, ricchi d’esperienza.
Dobbiamo spezzare la linea che ci separa fisicamente dal nemico. Il pensiero dei nostri caduti deve diventare un immortale desiderio di azione, che spinga il nostro animo a volare oltre l’inconsistenza dell’odio del colore. Ma che produca pensiero in grado di far rialzare in volo l’araba fenice della politica, che ormai è sepolta sotto giochi di potere.
Il valore dell’animo lucido, contro il sapore metallico della contrattazione e del peso delle poltrone, prende sempre più forza in questo periodo di elezioni, che vede troppo mercanteggiare su posizioni di rendita. I nostri esempi siano folgoranti, non siano specchietti per le allodole. E soprattutto, siano un trampolino di lancio, non un tempio.
Ciao Angelo!"


Il fine giustifica i mezzi?


Le campagne elettorali ci hanno insegnato che i fatti possono essere visti in modi differenti. Occorre leggere tra le righe avvenimenti e commenti. Scrutare i volti per capire se effettivamente quello che ascoltiamo corrisponde al vero o risulterà una montatura per accaparrare una manciata di voti.

La campagna elettorale non è terra per moralisti o moralizzatori. Il rischio di essere smentiti a distanza di poche ore è troppo forte. Hanno scarso rilievo anche i giustizialisti, per info chiedere a Di Pietro sulla magra figura inscenata ad Annozero. La campagna elettorale è il non-luogo della politica. Dove conta più la forma che la sostanza. Dove il colpo di scena può farti avanzare nei sondaggi o fare bruschi salti all'indietro.

Al Cav, tutto questo, è chiaro ed evidente da anni. Ecco perchè sabato ha deciso di dare spazio a quell'atto così oltraggioso ed irriverente. Silvio è un populista, e sa bene che fino a quando gli altri (i suoi avversari) parleranno di lui, ne trarrà un vantaggio cospicuo. In questo scorcio di campagna elettorale, Veltroni ha cercato di rubare la scena, con toni morbidi e speranzosi. Occorreva un gesto dal forte impatto mediatico per rompere il torpore.

Il problema che si crea a questo punto non nasce dal significato di ciò che il Berlusca ha fatto. Ma da tutto quelloche c'è dietro. L'enigma è lo stesso da anni. Il fine giustifica i mezzi? Quanti di noi ritengono opportuno strappare il programma degli avversari per guadagnare seggi e senatori? Quanti al contrario concedono l'onore delle armi a chi, in estrema difficoltà, cerca con il nuovismo di raccontare un'ulteriore balla agli elettori?

Avrei preferito una delle solite barzellette.

mercoledì 5 marzo 2008

Alla scoperta del Partito Popolare Europeo.

Venerdi 7 Marzo alle ore 20.00 ci troveremo tutti al Pub Mooligan's in via del Boschetto 28 per un altro appuntamento con l'attualità organizzato dai ragazzi di Arcadia. Cercheremo di andare più a fondo nella conoscenza del Partito Popolare Europeo in compagnia di due esperti di politiche europee: Bruno Tiozzo e Marcello Marrocco. Con la solita informalità che caratterizza i nostri incontri analizzeremo la storia di questo Partito e le sue componenti, il suo indirizzo politico, la sua evoluzione e le sue caratteristiche. Soprattutto proveremo a capire se davvero si tratta di una semplice traduzione della democrazia cristiana in salsa europea o se invece vi albergano fermenti e spunti nuovi, ispirati alle più nobili esperienze politiche europee.

Chiunque sia interessato potrà partecipare all'incontro. Vi chiediamo però di inviarci una mail di adesione all'indirizzo: arcadia.roma@libero.it .

"Alcuni fanno parte del problema, alcuni della soluzione...altri del paesaggio"

A venerdi





lunedì 3 marzo 2008

Spiragli

Ciò che ha scritto Ale a proposito del possibile raffreddamento dei sentimenti dei giovani di Destra nei confronti del Popolo delle Libertà non deve essere preso alla leggera. Esiste veramente in questo momento un senso di distacco, un momento di paura e di spaesamento. Le risposte che cerchiamo dentro di noi sono lontane da farci sembrare all'esterno consci e consapevoli di ciò che realmente sta accadendo. Ci guardiamo intorno e sentiamo che qualcosa, definitivamente, sta cambiando. Non voglio essere melodrammatico ma la mia sensazione, parlando con tanti miei coetanei, camerati e non, è quella di un profondo disagio nell'approcciarsi a questa "novità".
Cercherò di dare un pò di speranza in queste poche righe; una speranza che mi è venuta in soccorso in questi giorni confusi.
Sabato è stato presentato il programma elettorale del Popolo delle Libertà e il nostro " leader " Silvio Berlusconi lo ha presentato con la giusta autorevolezza. Non so se qualcuno di voi ha avuto occasione di leggere il preambolo di questo programma. Forse Casini aveva ragione ( è una delle poche volte ); il Popolo delle Libertà si è spostato a destra. Ecco come inizia: " Noi, donne e uomini d'Italia, siamo orgogliosi di essere cittadini di uno dei Paesi più avanzati del Mondo, orgogliosi di appartenere ad una civilità millenaria che ha dato all'umanità conquiste tra le più importanti: per questo vogliamo che l'Italia progredisca nel solco della sua tradizione, sempre più europea e occidentale. Le radici giudaiche e cristiane dell'Europa insieme con la parte migliore dell'Illuminismo sono le fondamenta della nostra visione della società. "
Non potevamo certo aspettarci toni tipo Celebrazione dell'Impero del 5 Maggio del 1936 ma sicuramente questo preambolo ricalca in modo abbastanza netto l'essere di Destra. La Patria, la tradizione, la civiltà, l'onore e la consapevolezza di ricoprire un ruolo da protagonisti nella storia del Mondo, le radici romano-cristiano-giudaiche e infine il liberalismo e la democrazia dell'Illuminismo.
Non so se questa scelta di Berlusconi sia stata dettata per compiacere i tanti " musi lunghi " dei membri di AN e dei suoi militanti, sta di fatto che questo inizio adesso mi rincuora. Mi solleva anche perchè si incominciano a intravedere i primi passi del futuro ( spero ) Partito Conservatore Italiano.
Concludo ricollegandomi alle considerazioni di Alessandro. Siamo noi adesso i protagonisti di questo nuovo movimento; dovremo essere noi a dargli contenuti e a renderlo appassionante, pieno di ideali e di azione come i giovani di Destra sognano. Abbiamo in mano il futuro; non buttiamolo perchè non ci piace il nome o il simbolo. Non lasciamo che siano altri a prendersi ciò che NOI abbiamo costruito con tanta fatica e umiltà in questi lunghi anni. Non tiriamoci indietro e soffermiamoci sulla certezza che NOI siamo la DESTRA in questo Paese e nessuno potrà toglierci questa RESPONSABILITA' che con onore ed abnegazione da anni portiamo avanti.

ARCADI....AU....AU.....AU!!!!

domenica 2 marzo 2008

GAZEBO IN TUTTA ITALIA..IMPRESSIONI?

Sabato e Domenica anche il nostro gruppo ha preso parte all'organizzazione dei Gazebo per far conoscere alla popolazione il programma del PdL e per valutare quali sono le priorità per i cittadini italiani. La mia impressione è stata generalmente positiva. Molte persone si fermavano e si lasciavano coinvolgere nelle nostre discussioni. In molti manifestavano il loro desiderio di contribuire alla rinascita del Paese. Unico dato negativo: assenza quasi totale di Giovani. Su cento persone che si sono fermate solo il 5% erano ragazzi. Tra questi più della metà avranno avuto un'età compresa tra i 30 e i 40 anni, mentre una piccolissima parte (parliamo di cifre che si contano con una sola mano) erano giovanissimi tra i 18 e 27 anni.
Questo dato è abbastanza allarmante.
L'entusiasmo dell'elettorato giovanile di destra risente probabilmente dell'assenza di quelle parole d'ordine che di solito attraggono ed avvicinano alla politica. Ho l'impressione che si stia perdendo quell'appeal dato dal carattere identitario che la destra ha sempre avuto. I Giovani non si lasciano facilmente coinvolgere dalle soluzioni annacquate, tiepide, deformi e buoniste. Tutt'altro. Cercano la certezza, le sensazioni forti, l'adrenalina, la sfida, l'appartenenza, la passione e gli ideali. Questo grande calderone per ora non ha nulla di tutto questo. Non offre niente ad un animo inquieto e desideroso di vivere un'esperienza coinvolgente. I programmi non sono la ricetta giusta per raggiungere questo scopo. Bisogna lavorare per costruire un'immagine al Partito. Un'immagine che ostenti una forte personalità. Alleanza Nazionale per anni ha vissuto di questo, e poco ha fatto per tradurre in politica i suoi valori e i suoi ideali. Ma era il Partito più giovane d'Italia. Il Giovane di destra si distingue da quello di sinistra perchè fondamentalmente è un "ardito". Concilia al Pensiero la volontà di tradurlo in Azione, si sente un po' idealista e un po' guerriero, è attratto dalla dimensione estetica della politica e la vive con profondo spiritualismo. E questo bisogna dargli.
Il giovane di sinistra invece vive in modo più immanente la sua ideologia e proprio questo aspetto lo rende meno identitario.
Occorre costruire questa immagine per attirare i giovani, non bastano solo le soluzioni ai problemi del Paese. Dobbiamo impegnarci per restituire alla politica quella carica ideale necessaria per renderla appetibile, partecipativa, e coinvolgente per tutti, adulti e giovani.
Iniziamo da domani.

Ad maiora

Alessandro Caruso