venerdì 14 marzo 2008

6 commenti:

Ernesto D.G. ha detto...

DAJE CAPOOOOOOOOOOOO!!!


Ernesto

Anonimo ha detto...

In bocca a lupo (CREPI) per la campagna elettorale!!!
by Sasà

Anonimo ha detto...

Daje capo, daje!



Don Michael

alessandro caruso ha detto...

Il numero uno!!!
Il capitano coraggioso della nostra ciurma di eroi!!

ad maiora arcadi!!!!
fino alla vittoria

alessandro caruso ha detto...

Il numero uno!!!
Il capitano coraggioso della nostra ciurma di eroi!!

ad maiora arcadi!!!!
fino alla vittoria

Anonimo ha detto...

come al solito la talenti...che ormai ha dichiarato apertamente la simpatia per i camerati di arcadia, lancia una provocazione...in un momento dove la base è lontana anni luce dal vertice...un a-braccio teso.
Carlo Alberto Cecconi

UN PARTITO DI GIOVANI…UN PO’ DI AZIONE…
La lotta di classe esiste? Forse. Ma a sentire Bertinotti dalle colonne dell’Unità esiste eccome. Non penso sia però il momento di usare questo stile di confronto politico, fondato sulla sfida quasi fisica. Anzi. Abbiamo bisogno di schierarci, questo sicuramente, ma non abbiamo bisogno di giacobini pronti a dare fuoco a tutto quello che c’è intorno per raccogliere qualche manciata di voti. Io dico che la vera lotta non è più di classe, ma generazionale. Ecco questo è il nuovo campo di battaglia. È una guerra dove sempre più giovani perdono, vistosamente sconfitti, di fronte al dinosauro che non vuole morire. Dalla politica alla sanità, dalla scuola alla meccanica.
Tutto questo senilismo da terza portata rimane sempre saldo in sella, e stenta a mettersi da parte e lasciar che al giovane sia data occasione di difficile cimento. Come possiamo pretendere di dare sfogo al sentimento di oblio, di evanescenza, di stantia stanchezza verso forme di impegno sociale disinteressato se non offriamo sbocchi gratificanti ai nostri ragazzi? Pensate sia davvero bello mobilitarsi solo per far vincere un candidato? Non lo è assolutamente. La lotta politica la si porta avanti per degli ideali non per delle persone. Se queste persone smettono di rappresentare questi valori allora o le si combatte o le si abbandona. Dovete, cari candidati, ricordarvi che anche i ragazzi hanno bisogno di venire valorizzati da chi li può valorizzare come fonti di prospera novità.
Dico di più, preferisco il giovane che non ama la politica, perché ne sarà disinteressato, al ragazzo che di politica ci vive. Preferisco la sua insistente curiosità scevra da becerismi di corrente all’insano desiderio di potere di troppe vecchie rose che ancora si divertono a fare i gendarmi ai morti. Ma quanta strada ancora dobbiamo fare? Poca spero. Queste elezioni devono essere l’estremo fuoco da dove si sentano poi provenire rumori silenziosi di una nuova cavalcata rigeneratrice.
Non pensiate sia semplice giovanilismo. Anzi. La diagnosi del sistema politico di oggi ha dato chiara risposta: il vecchiume ha preso piede. Ai ragazzi è dato il compito di portare da bere ai somari o di foraggiare i cavalli; qualche simpatica pacca sulla spalla, l’onore di sentire da vicino il candidato e poi, torna a portare acqua ai cavalli. La Talenti non è di questa risma di spiriti, la Talenti ha la forza per produrre e proporre un pensiero controcorrente che si rivela quasi sempre foriero di nuovo interesse. Forse un po’ troppo avanguardista per certe bocche e narici abituate all’odore della soffitta o della cantina.
Si dia ai giovani il compito di fornire le direttrici del loro futuro. Non si limitino queste vecchie parrucche a citare grandi pedagoghi o grandi maestri per dimenticarsi poi di parlare veramente ai diretti interessati. Ci stiamo stancando. Chissà che non si fondi un partito, di soli giovani. Con chiari programmi e chiare regole. Un partito di azione giovani?