giovedì 13 marzo 2008

Il grande bluff sulla sicurezza


Osservate, parlate con la gente, leggete giornali o più semplicemente passeggiate per strada la sera. Portate il cane a pisciare, fermatevi ad un distributore automatico, prendete un notturno, fermatevi alla stazione... vicino al parco, nell'angolo buio. Invito i più coraggiosi a togliere gli auricolari dalle orecchie.
Il caro ex sindaco, il caro ex compagno, il caro aspirante futuro premier sveste i panni del filantropo e parla di sicurezza. Lo fa lui, come se fosse passato alla storia come grande piantatore di pali della luce, immemore che le uniche luci che sono state accesse sono state quelle della kermesse romana. Lo fa lui, figlio di una certa cultura filantropica, sessantottarda, buonista. Lo fa proprio lui, giocando sul fatto che la gente non sa che il PD è composto in gran parte dagli stessi uomini che hanno contribuito a dipingere questo capolavoro di insicurezza.
Concorri ad un'alta carica istituzionale puoi parlare di sicurezza, ma per favore evita di fare il furbo dicendo che “va tenuta fuori dalla barbarie della politica, tanto regredita da dover usare strumentalmente anche temi come questo”.
Il Walterone nazionale si fa portatore di quell'inutile retorica, raccontando che non è giusto organizzare ronde e squadre punitive, non sta bene, mio Dio, siamo in un paese civile, non si fanno queste cose...daccordissimo, sono il primo a dirlo... eppure... chi ha determinato la situazione attuale, chi ha diminuito i finaziamenti alle forze dell'ordine, chi ha tentato di inibire le norme che combattono l'immigrazione cladestina? Sono tutti quelli che ora vengono spacciati per new entry, questi giovani vecchi del partito democratico. Vi si riconosce, avete foglie di quercia tra i capelli e ramoscelli di ulivo in mano.
Non parlateci di sicurezza, voi non fatelo, la vostra supremazia culturale vacilla, decade. Da brillanti moralisti che credevate di essere, vi mostrate per quello che siete... inetti uomini di stato.

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