martedì 3 giugno 2008

AZIONE GIOVANI PER IL RISPETTO DEI
DIRITTI UMANI
Ancora una volta Azione Giovani ha voluto riportare l'attenzione sulla questione della violazione dei diritti umani in Cina. Per farlo ha voluto approfittare dell'evento "Cina Vicina", organizzato all' Auditorium di Roma sabato scorso, in cui una serie di esibizioni come la Danza del Dragone avevano lo scopo di esaltare la cultura cinese in vista delle prossime Olimpiadi. I ragazzi di AG hanno irrotto nella scena pochi minuti prima dell'inizio e hanno esposto uno striscione con la scritta "Cina Assassina Festival" e una mostra di raccapriccianti fotografie che testimoniavano i soprusi e le torture che avvengono in Cina. Hanno distribuito volantini e scandito cori per chiedere che la Comunità Internazionale apra gli occhi di fronte a questo scempio. La proposta: obbligare la Cina a firmare un Protocollo con la promessa che attuerà le misure necessarie nel campo dei diritti umani, per introdurre i più basilari principi di rispetto dell'uomo e della sua vita.
Il tutto si è svolto all'insegna dell' Azione, del Rumore e della Velocità, come è nel carattere irriverente dei ragazzi di destra, e in modo del tutto pacifico e senza creare disagi di ordine pubblico. Dopo aver tenuto la scena per una ventina di minuti i ragazzi si sono allontanati tra gli applausi della gente che condivideva la loro coraggiosa posizione.
Noi ovviamente, in quanto parte della comunità militante di Azione Giovani, abbiamo partecipato fisicamente e idealmente alla manifestazione, ne condividiamo il messaggio e le modalità.
E' vergognoso che nel Paese in cui è prossimo l'inizio delle Olimpiadi, simbolo di civiltà, di pace e di dignità dell'uomo, continuino ad esistere fenomeni come la pena di morte, il controllo coattivo delle nascite, la repressione del popolo tibetano, i campi di lavoro forzato, che poco hanno a che fare con lo spirito di cui lo Olimpiadi sono la bandiera.
Vogliamo che tutto questo abbia fine.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

TERREMOTI: CINA, IMPEDITA PROTESTA GENITORI VITTIME
EST S0B ST2 S91 QBXB TERREMOTI: CINA, IMPEDITA PROTESTA GENITORI VITTIME (ANSA) - PECHINO, 3 GIU - La polizia cinese ha impedito a cento genitori di bambini morti nel terremoto del 12 maggio di inscenare una nuova protesta a Dujiangyan, una città nella quale centinaia di ragazzi sono morti nel crollo della loro scuola. Due giornalisti e due fotografi dell'agenzia Associated Press sono stati trattenuti per impedirgli di seguire la manifestazione, che si è svolta davanti al Tribunale della città, secondo quanto affermato dagli stessi reporter. Si tratta del primo caso nel quale una manifestazione viene impedita dopo le polemiche sulla cattiva qualità costruttiva degli edifici che ospitavano le scuole nella regione del Sichuan, colpita dal terremoto. Una parte rilevante delle circa 70mila vittime accertate del sisma erano studenti delle medie e delle elementari. Le proteste hanno avuto una copertura insolitamente vasta da parte della stampa e delle reti televisive cinesi. Su alcuni giornali e su molti siti Internet sono comparse interviste e dichiarazioni di esperti secondo i quali nella costruzione delle scuole sono stati usati materiali scadenti e non sono state rispettate le norme di sicurezza a causa della collusione tra costruttori e dirigenti politici. Quello di oggi è anche del primo caso del quale si ha notizia nel quale serie limitazioni vengono imposte alla libertà di movimento dei giornalisti stranieri nelle zone colpite dal terremoto. I testimoni hanno riferito che i genitori che stavano protestando oggi hanno chiesto «perchè?» ai poliziotti che li hanno allontanati dalla sede del Tribunale. «Vogliamo fare causa al governo (provinciale)», hanno affermato alcuni dei genitori. I giornalisti dell' Ap hanno riferito anche che sul posto c' erano dei reporter giapponesi. Anche a loro è stato impedito di seguire gli avvenimenti. (ANSA). NT 03-GIU-08 11:43 NNN
FINE DISPACCIO

Non penso ci sia da aggiungere altro...se non si possono nemmeno commemorare i morti..
FDA

Anonimo ha detto...

CINA: 'MADRÌ CHIEDONO LA VERITÀ SU PIAZZA TIANANMEN
EST S0B ST2 S91 QBXB CINA: 'MADRÌ CHIEDONO LA VERITÀ SU PIAZZA TIANANMEN (ANSA) - PECHINO, 3 GIU - L'associazione delle Madri di piazza Tiananmen, le donne che hanno avuto i loro figli uccisi nel massacro del 4 giugno 1989, ha chiesto al governo cinese di dire quante furono le vittime dell'intervento militare contro gli studenti che occupavano la piazza centrale di Pechino. Invocare il «segreto di Stato», affermano le donne in un sito web creato per l'occasione (www.tiananmenmother.org), «non ha alcun fondamento legislativo» e il governo di Pechino dovrebbe compiere «un atto di coraggio e di responsabilità». Il massacro avvenuto nella notte tra il 3 ed il 4 giugno del 1989 sulla piazza, che da due mesi era occupata dagli studenti, mise fine al movimento democratico cinese. I fatti del 1989 portarono alla caduta dell'allora segretario comunista Zhao Ziyang che aveva disapprovato l'intervento dell'esercito. In seguito furono bollati come un «moto controrivoluzionario» dal Partito Comunista Cinese. Quest'anno, le Madri di piazza Tiananmen, un'organizzazione fondata nel 1991 dalla professoressa Ding Zilin, non diffonderanno una lettera aperta alle autorità, come hanno fatto negli anni passati. Invece, hanno pubblicato sul sito web una mappa dei luoghi dove sono state uccise delle persone e insistono perchè il governo dia una versione veritiera dei fatti di quella notte. Secondo le autorità di Pechino, ricordano le Madri, sono morte in tutto 200 persone, per la maggior parte militari, tra le quali c'erano solo 36 studenti. Le Madri ricordano di aver individuato 189 vittime, 71 delle quale erano studenti universitari. Ieri, un'organizzazione non governativa di Hong Kong ha affermato che le vittime sarebbero state circa seicento. (ANSA). NT 03-GIU-08 06:41 NNN
FINE DISPACCIO

fda

Anonimo ha detto...

Gran bella manifestazione questa. E' riuscita molto bene. Peccato solo che non siamo riusciti ad essere più numerosi.
Però...bel lavoro ragazzi.


P.s.: "vaffanculo al pollo all'arancia". (chi c'era, sa) Ahahahahahahahaha


Don Michael

Anonimo ha detto...

bella manifestazione, ottimo il messaggio! speriamo solo che questa, come altre manifestazioni di opposizione alle Olimpiadi in terra cinese, non sia vana e che in Cina possano essere realmente rispettati i fondamentali diritti dell'uomo, partendo anche solo dalla firma del Protocollo.

Andrea