sabato 31 maggio 2008

ALL'ARMI SIAM COLLETTIVI!!!!!!!!

E' paradossale. Estremisti di sinistra che sembrano rievocare gli "antichi albori" delle squadre del Fascio, ma che credono di agire proprio per cancellare gli strascichi di quel modus operandi. Niente di più immaturo ed inappropriato. Gli atteggiamenti assunti dai membri dei collettivi nei confronti del Preside della Facoltà di Lettere manifestano una cattiva educazione basata sulla vera intolleranza. Sono d'accordo con Paolo quando dice che sarebbe giusto che l'istituzione universitaria ponesse una linea guida nell'attivismo culturale degli studenti, senza alcun accorgimento politico-ideologico, ma nel momento in cui un evento dovesse essere accettato trovo inammissibile che entrino in scena i "guardiani del sapere"( di quale sapere..?..) a fare un'ulteriore selezione tra ciò che è giusto ascoltare e ciò che non lo è.
La Facoltà non è di questi fenomeni da baraccone, il sapere non è loro, ma appartiene a tutti noi e dobbiamo saperlo difendere con le unghie e con i denti. I veri sconfitti di questa vicenda sono proprio i collettivi e tutti coloro che li difendono, sono queste persone che hanno un'identità talmente debole che riescono a farsi utilizzare dal primo stratega della politica che gli dica, per i suoi fini elettorali, di agire in questo modo per mettere in evidenza questo presunto "vento di destra" che si abbatte sul Paese. Non si accorgono che diventano sempre più delle pedine del sistema che dicono di voler combattere!

Aprirsi al dialogo e al confronto, sforzarsi, per quanto difficile questo possa essere, di ascoltare un avversario e accettare che questi possa non condividere ciò che diciamo è la lezione che abbiamo imparato dalla stagione dell'odio, grazie anche ai buoni esempi come quel Giorgio Almirante su cui tante malignità sono state dette.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante!!!i collettivi vogliono imporre ad altri il loro punto di vista su determinate questioni calpestando ogni regola, ogni autorità e istituzione. Il loro egocentrismo li porta a non considerare che ci sono persone che vogliono sapere, vogliono ascoltare, che sono interessate alle iniziative promosse dall’università e contro le quali loro manifestano credendosi paladini della giustizia. Ma quale giustizia?quella che fa comodo a loro!!!
Non esiste alcun dialogo, ma solo occupazioni seguite da altre occupazioni.
Da qui l’arroganza che è sfociata in quell’atto incivile che ha visto coinvolto il povero Preside il quale si trova a dover temere addirittura per i propri figli. Tutto ciò fa veramente schifo.

Paolo

Anonimo ha detto...

i collettivi si fanno promotori della liberta ..ma sono proprio loro a colpire e ammutolire ogni pensiero al difuori del loro...e scandaloso..alla sapienza ci troviamo in una vera dittatura ..altro che marea nera .... e rossa .il fatto piu grave e che molti professori sono con loro...in questo modo li rende piu forti..ma sempre piu ignoranti...la sapienza libera ..dai collettivi sono loro che presiedono in maniera nazista le facolta occupando aule.. sequestrando il preside della facolta di lettere nella propia segreteria..altro che anonima sequestri..sti collettivi gli fanno un baffo...ora basta la sapienza deve esssere libera di esprimere le proprie idee..sacciamocci sentire .....

Anonimo ha detto...

Che poi questo "vento di destra" cui accenna Ale, è un male solo per loro.
Se l'Italia, se Roma dopo 60 anni, se Londra e in generale l'Inghilterra, se la Francia con Sarkozy,ecc. sono andati (e/o rimasti) in mano alla destra, evidentemente è perchè s'è vista la politica iper-fallimentare della sinistra, e la gente (non solo italiana) s'è stufata.
Ma evidentemente mi sbaglio io, e la ragione vera è quella dei collettivi e compagnia cantante...buffoni e straccivendoli da quattro soldi.


P.s.: dopo i fatti del Pigneto, alla Sapienza, e altri innumerevoli fatti e fatterelli, siete sicuri che l'intolleranza verso chi ha punti di vista differenti sia una prerogativa della destra?

Anonimo ha detto...

Scusate, nel post precedente non mi sono firmato.


Don Michael (per due)