domenica 10 febbraio 2008

VECCHI SAGGI E NUOVI VECCHI!!!

Il giorno dopo la commemorazione del Camerata Paolo Di Nella, a 25 anni dal suo sacrificio, è strano imbattersi nelle bizarrie della politica italiana.
Venerdì sera, poco prima l'inizio dello spettacolo al Teatro dell'Ouverture, Alleanza Nazionale e Forza Italia avevano dato vita al tanto discusso e famigerato Partito delle Libertà. Il mio telefono impazziva di chiamate subito dopo questa notizia. I curiosi chiedevano a me, noto membro della " casta ", pareri e giudizi su questa operazione. L'unica simpatica conversazione l'ho avuta con un panciuto dirigente universitario dell'UDC che mi augurava una lunga vita da neodemocristiano. Ho abbassato il chino e ho accettato questo legittimo sfottò ( vorrei puntualizzare che mai morirò democristiano ).
Tutto questo condito oggi dalla prima uscita del Principe dei Democratici, Walter Veltroni, che da un macabro cimitero umbro inizia già a dare lezioni di politica a tutti, Prodi compreso. La questione è abbastanza stucchevole perchè tra le dichiarazioni del segretario democratico e le risposte del centrodestra vi è un'aridità che riuscirebbe a trosformare il Sahara in un'oasi paradisiaca.
Veltroni accusa la CDL di essere vecchia ( tra l'altro la sua ipocrisia è tale da dover da un lato proporre cose nuove e dall'altro salvare la faccia del governo Prodi ), e l'attuale opposizione gridare alla miopia del Sindaco di Roma e di come non si renda conto di quanto è già patetico all'inizio di questa campagna elettorale.
Perciò, mi vien da pensare, che la questione dell'anagrafia politica sia veramente equivalente ed ambivalente da entrambe gli schieramenti; e quando la mia tristezza diventa ormai cronica a causa di un'incessante e costante ricerca di qualcosa di " vero " in questa classe dirigente giovane o aspirante tale,ecco che sbuca nello schermo un personaggio particolare.
Ha la faccia un pò da rana e quando parla non lo fa mai senza cognizione di causa; diciamo che le sue parole pesano come macigni ( chiedere a Prodi per avere certezza ).
Lamberto Dini, sicuramente uomo navigato e di una certa età, si è dimostrato in confronto ai due pesi massimi della politica, il giovincello che esce fuori dal nulla pronto a scardinare ogni disegno già precostituito al grido vero di : YES WE CAN!!!
Cosa è questo YES WE CAN? Voi penserete sia in una fase di pazzia acuta. E invece il mio ragionamento ha un perchè.
Il caro rospo di Lambertow ha parlato di tre cose semplicissime che lo hanno portato a stare con il Partito delle Libertà; tre cose che il centrosinistra non è riuscito a fare in 20 mesi di agoniata agonia ( scusate la ripetizione, ma è voluta ) e che il PD non riuscirà a fare.
LIBERALIZZAZIONI, TAGLIO ALLA SPESA PUBBLICA e FEDERALISMO FISCALE.
Oddio, cosa ha detto?????
Taglio alla spesa pubblica? Liberalizza chè? Federa chè?
L'uomo di Confindustria è, ad oggi, il vero volto giovane della nuova era della politica italiana. Senza giri di parole ha già detto cosa bisogna assolutamente fare per riassestare questa Italietta.
Liberalizzare significa rendere efficiente un sistema paese ingessato da monopoli oligarchici che ingessano i servizi e l'economia; sburocratizzare la pubblica amministrazione e rendere veramente trasparente la concorrenza in questo Paese.
Taglio alla spesa pubblica significa mettere mano a tutto l'apparato di dipendenti pubblici di cui l'Italia è vittima e che, per buona pace di Casini, bisonga assolutamente relativizzare.
Federalismo fiscale significa applicare il dettato costituzionale sull'autonomia di entrata delle Regioni che non possono e non devono più vivere sulle spalle di uno Stato con l'acqua alla gola. Basta con sprechi di consulenze, politiche spendaccione, servizi pubblici costosi e inefficienti sulle spalle dei contribuenti. E soprattutto basta, e su questo la Lega ha pienamente ragione, che il Nord paghi sempre la mala gestio delle regioni del Sud. La responsabilità politica è la prima conqusta civica di un paese che vuol diventare civile. Per noi di strada c'è ne ancora tanta, ma speriamo che adesso sia la volta buona.



ARCADI......AU.....AU....AU!!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è ancora poka kiarezza sul Popolo delle Libertà. Certo se ci si trovasse di fronte ad una svendita di ideali e progetti, probabilmente qualcuno sarebbe fuori...

Anonimo ha detto...

Ottima analisi! Condivido pienamente. E voglio anche aggiungere che tutto questo scenario è riuscito ad iniettarmi un tale sconforto che ho capito che ad oggi, forse, accettare tutto questo obbrobbrio sarebbe la scelta più difficile ed amara, ma forse indispensabile.......ma a che prezzo ragazzi! alla sola idea di scendere in piazza con quel simbolo insulso e con quel nome di partito ridicolo mi si gela il sangue nelle vene..Popolo delle Libertà: ma che significa? Quale concetto c'è dietro questo nome?Quale anima? Ci pensate che forse un giorno qualcuno di noi apparirà con un sorriso di plastica in un manifesto, dove chiede il voto alla gente, con il simbolo del Popolo delle Libertà in basso a destra? Questa prospettiva è a dir poco agghiacciante!

VALETE

Anonimo ha detto...

...la fusione per me è la definitiva sconfitta e perdita di tutti quei valori che tante persone dal dopoguerra in poi hanno difeso anche con la propria vita...ed ora per un posto nel governo svendiamo in modo indegno...il militante vero non dovrà chinare la testa ma dovrà avere il coraggio anche di effettuare cambi drastici...perchè restare in un partito che non è più destra non ha senso...

PS:e dopo la fusione chissà per quanto ancora riusciranno a resistere celebrazioni come il PRESENTE...

A NOI!!!
by Sasà