mercoledì 20 febbraio 2008

4 MOTIVI PER FARE SUBITO UN UNICO MOVIMENTO GIOVANILE 

Il post che segue nasce da una posizione personale. Fonda le sue basi di ragionamento sull'assunto che Alleanza Nazionale si scioglierà il prossimo ottobre e confluirà nel Popolo delle Libertà. Il post che segue condivide in toto le critiche riguardanti le modalità di presentazione del Popolo delle Libertà e sottoscrive la necessità di salvaguardare tradizione e contenuti di Azione Giovani ed Azione Universitaria.

Tuttavia, tenendo ferme queste basi teoriche, la chiave di volta per affrontare il futuro, per dare coerenza al progetto stipulato unilateralmente dal presidente Fini e dal Cavaliere, sta dolorosamente nel creare un unico movimento giovanile.

Per 4 ragioni:

1. Il panorama attuale ci ha consegnato la morte del bipolarismo. Si va verso un bipartitismo che progetta di convogliare intorno ai suoi due simboli qualcosa come il 75-85% dei votanti. Sarebbe insostenibile l'idea di una totale e incondizionata adesione ai progetti di PDL e PD, antistorico, però, continuare su una linea smentita dagli stessi partiti di riferimento.

2. I giovani sono l'avanguardia di un partito. Custodi di un'identità, di valori, di una tradizione. Sotto un profilo prettamente utilitaristico Azione Giovani è forse uno degli assi che An può giocare come carta vincente. Il Popolo delle Libertà è ancora in fieri, aldilà di quanto viene sbandierato. Far crescere una classe dirigente dall'interno vuol dire essere lungimiranti, promuovere un contatto diretto tra persone, simboli, idee. Ma vuol dire soprattutto partecipare ad un dialogo interno, che invece in questi ultimi giorni ci ha visti tristemente muti.

3. La paura del nuovo non è sinonimo di conservatorismo. Il futuro si plasma: "Aggredire il declino". Il futuro però si plasma dall'interno, dalla possibilità di assicurare scelte coerenti con una storia gloriosa e con un futuro che ci vedrà nuovamente protagonisti. La paura rende ciechi e toglie serenità di giudizio.

4. Il PDL avrà le sue correnti, come le ha avute Alleanza Nazionale. Il correntismo in questi ultimi anni è stato un fenomeno bieco, parassita. Sinonimo di occupazione di poltrone e di una geografia politica immobile. Ma il correntismo nella sua accezione più nobile può offrire un contributo indispensabile ai partiti. Essere polo di attrazione non in qualità di numeri, ma sotto il profilo valoriale. E considerando la svolta storica di questi giorni sono fiducioso sul fatto che si possa ricostruire un fronte comune nella nostra comunità.

FdA

14 commenti:

alessandro caruso ha detto...

"Salvaguardare tradizione e contenuti di Azione Giovani e Azione Universitaria" è un concetto incompatibile con l'esistenza di un soggeto politico giovanile unitario. L'unione con qualcun altro presuppone la rinuncia ad una serie di valori che non sono condivisi da entrambe le parti. Ma i valori non si barattano!!!

Il fatto di fare riferimento ai numeri delle nuove formazioni come base dell'unione dei due partiti precedentemente esistenti significa implicitamente approvare l'idea di un "partito-contenitore", prospettiva quest'ultima che rigetto totalmente poichè considero le idee e non i numeri come fondamento di qualsiasi soggetto politico.

Il nuovo non ci deve spaventare e non mi spaventa, ma per evitare che a livello giovanile vengano commessi gli stessi errori che sono stati commessi dall'alto e le cui conseguenze ci sono piombate addosso ritengo che NON dovremmo seguire in modo innaturale l'andamento troppo macchinoso cui i due pertiti ci stanno sottoponendo. Se movimento unico deve essere allora che nasca da un'attenta analisi dei valori e dei contenuti, e si plasmi attorno a questi. Tuttavia esprimo le mie perplessità anche nei confronti di questa soluzione. Dal momento che i due movimenti giovanili partono da concezioni della politica fondamentalmente diverse e soprattutto sono abituati ad un metodo ed un linguaggio che divergono nella forma e nella sostanza, penso che il Popolo della Libertà potrebbe trarre un vantaggio maggiore dall'esistenza di due movimenti diversi incarnatori di due anime di questa Grande Destra-Centro di cui faremo parte. Chiamarle correnti o anime? Cambia ben poco, ma penso sia l'unico modo di preservare varie identità per metterle tutte a disposizione di un'unica causa.
Ultima considerazione di natura più utilitaristica.
Il popolo della Libertà necessita di una base militante. E' chiaro che tale base non può essere costituita che da quella gioventù che da sempre ha un'idea ben chiara di ciò che significa il termine "militanza". Non sarebbe giusto però continuare a spendersi per una chimera. La fusione dei movimenti comporterebbe inevitabilmente, penso, l'acquisto di tratti che non ci appartengono. In queste condizioni non mi sentirei di impegnarmi per la causa di altri. Mi trasformerei in una sorta di mercenario. Confrontarci si, Rinnovarci anche, Potenziarci pure, ma confonderci no!

Anonimo ha detto...

Alcune precisazioni sono necessarie.
1.Non ho parlato di barattare valori. Anzi sostengo il contrario. I valori si affermano, si portano avanti ogni giorno. Tuttavia "essere custodi di un'identità" vuol dire "Rinnovarsi con ogni sole e con ogni sole rinnovarsi". Guardare al futuro con il coraggio di chi è certo da dove proviene e dove vuole andare.
2. "considero le idee e non i numeri come fondamento di qualsiasi soggetto politico". Concordo pienamente con questa frase. Ed è proprio da qui che parte il ragionamento. Tuttavia come più di una volta sostenuto da Fini quello che nascerà è un soggetto politico.
3. Ho tralasciato volontariamente un passaggio sul modo e sulla forma attraverso la quale si dovrà procedere. Ma sinceramente guardare a due anime divise non solo nei contenuti ma anche nei suoi contorni mi sembra un'inutile forma di autoghettizzazione.
FdA

M@rco C. ha detto...

La fusione dei movimenti giovanili è necessaria e fondamentale se si creerà veramente un unico partito (dico se perchè ho scarsa fiducia di tutto ciò che accade in periodo pre-elettorale, aspetto il voto in modo tale da tastare volontà e opportunità). Sostengo il brillante ragionamento di Fabio, ne riconosco la validità logica, ma vi aggiungerei alcune precisazioni. Introduco il fattore tempo. Fare tutto e subito potrebbe rivelarsi controproducente, rischiando di provocare un emorragia insanabile (e dalla posizione di alessandro è facile evincerne i motivi). Vi è ancora troppa confusione non solo nello scenario politico, ma sulla stessa idea di PDL e sinchè non saranno chiare struttura, volori condivisi, e sembianze (di vero partito, dato che ai miei occhi aleggia ancora un "ectoplasma")non ci si può barcamenare in nulla di simile. Una volta siano chiari questi punti, e solo allora, si potrà procedere alla stesura di un progetto che preveda una fusione a freddo e non a caldo. Come si potrebbe mobilitare giovani con entusiasmo militante senza che vi sia una minima identificazione con il partito? Per identificarsi, oltre a condividerne i valori occorre sapere per chi ci si mobilita, con quali regole ed entro che tipo di gerarchie. Occorre una cosa che chiamo molto umanamente affetto, affetto alla causa, affetto tra militanti e affetto per chi si milita effettivamente. Dev'essere un processo a tappe, fatto prima da collaborazione tra diversi movimenti, processo dialettico, fatto da tesi e antitesi... dopo la sintesi. Su una cosa la mia riflessione vacilla, ossia che non procedere subito alla fusione potrebbe far perdere al nostro movimento l'incontestabile vantaggio detenuto a livello numerico, umano e di pratica della politica.

Anonimo ha detto...

Una cosa che forse non ho giustamente evidenziato: da subito significa dal momento in cui i partiti verranno sciolti.

FdA

M@rco C. ha detto...

quindi ritieni che immediatamente allo scioglimento ci dovrà essere la fusione? Non credi che a livello giovanile vi sia una diversa sensibilità rispetto ai "vecchi"?

Anonimo ha detto...

secondo me sarebbe meglio aspettare qualche anno prima di fare la fusione
anche goten e tranks hanno dovuto penare prima di riuscirci

Nico ha detto...

Sostengo questa tua tesi, nessuno parla di rinnegare valori ma di metterli in comune, farne sintesi costruttiva ove possibile e confrontarsi su quelli diversi in maniera civile.

Anonimo ha detto...

Ma siete proprio sicuri che la fusione sia una buona idea? Pensateci un attimo.
I movimenti giovanili non hanno gruppi parlamentari da coordinare, organismi che devono necessariamente unirsi, Ag è l'unico di fatto che ha eletti che con il partito "maggiore" devono fare i conti, a differenza di tutti gli altri. I movimenti giovanili sono cosa diversa dai partiti.

E' un'esercizio che odio fare, ma in questa occasione vale la pena guardare alle esperienze del movimentismo giovanile a sinitra. Decine di sigle, ognuna caratterizzata da una specifica propensione o sensibilità. Dall'ambientalismo al mondo del lavoro. Questo permette(rebbe, se ne fossero capaci...) a ognuno di esprimere opinioni, visioni, progetti che stimolano alimentano e orientano il dibattito.

Un movimento giovanile deve essere un serbatoio ed un bacino di idee, riflessioni, spunti, provocazioni.

Fondere i movimenti, richiedendo ad ognuno uno sforzo di sintesi, non finirebbe per ridurre, appunto, spunti e motivi di dibattito?

Anonimo ha detto...

Non firmato il commento sopra...
Junio Valerio

Anonimo ha detto...

Sotto alcuni aspetti sono d'accordo con la tua analisi, anzi non avrei saputo esprimere meglio il rovescio della medaglia.
Condivido l'idea che i movimenti giovanili non siano dei partiti, ma un serbatoio ed un bacino di riflessioni e spunti.
Però la domanda dietro la provocazione del post è la seguente: pensiamo davvero di poter mantenere un'assoluta autonomia, aldilà di quello che sarà l' "editore" di riferimento?
Se la risposta è positiva allora si segua questa strada. Altrimenti il rischio è di far degenerare un progetto di cambiamento in una semplice sigla, per amore di qualcosa trapassato dal presente.
FdA

Anonimo ha detto...

Per Marco C.
La differenza con i vecchi è innegabile. Ma hanno il potere di segnare la via.
fda

M@rco C. ha detto...

Io volevo dire che a livello giovanile il cambiamento potrebbe essere più traumatico, cosa che secondo me non sarà per la politica di palazzo. Quindi fusione a tappe.
Per Junio Valerio, il dibattito in un unico soggetto non si esaurisce, ma semplicemente viene fatto al suo interno. Mantenersi separati sarebbe poco funzionale, inorganico e decisamente poco credibile. Se l'identità di AG è forte, saprà reggere il passaggio e portare con se i valori coltivati sino ad ora.

Anonimo ha detto...

Secondo me, a questo punto, dovremmo lasciar seguire il corso naturale delle cose.
Fonderci, ora e subito, a mio avviso sarebbe una scelta affrettata,innaturale, e forse anche controproducente.
Magari in futuro è plausibile anche pensare ad unire le varie anime giovanili del novello PDL, ma, ora come ora, a chi gioverebbe?
Non a noi, di certo. Perchè
-1)Nell'immediato si correrebbe il rischio di allontanare i nostri militanti più identitari ed intransigenti (favorendo chi sapete voi), che non sono pochi.
-2)In futuro si potrebbero perdere tante occasioni, dall'aggregazione alla militanza come la intendiamo noi, alle varie proposte ed iniziative, dalle più piccole e semplici alle battaglie più grandi.

Abbiamo la possibilità di forgiare questo nuovo "contenitore", plasmandolo secondo il nostro credo e la nostra forza militante. Loro, di contro, cosa potrebbero metterci sul piatto della bilancia?
Perciò, fonderci adesso sarebbe un'assurdità.
La mia idea è: se proprio siamo destinati a stare nello stesso "contenitore", beh, cominciamo allora a collaborare.
Piano piano, senza forzare inutilmente le cose.
Quantomeno per poi unirci sui punti in comune che possiamo trovare con loro, creare un programma comune, ecc.

Anche se non sono manco fiducioso che possano cambiare, però se non ci proviamo noi che possiamo, chi mai potrebbe farlo?

Don Michael

faber ha detto...

Quale futuro per liquid…Azione Giovani???

DAL BLOG http://faber2008.blogspot.com/2008/04/quale-futuro-per-liquidazione-giovani.html