venerdì 1 febbraio 2008

Sfondare al centro

E' difficile non seguire gli abili ragionamenti del senatore Bruno Tabacci. Uno dei pochi, forse, a cui non si può negare forte spirito di autocritica. Dotato dell'arte oratoria e di contenuti sempre originali, spesso spigolosi quanto coerenti. Un italico mix di arrivismo mai sfociato nell'autoassoluzione o nell'allineamento partitico.

Ancora una volta ha deciso di stupire. E' ufficialmente nata la Rosa Bianca, mossa abile e destabilizzante. E dal sito www.moderatamente.it si danno un valore oscillante tra il 10 ed il 14%. Non si può non ammettere che un risultato di questo genere sarebbe inaspettato. Davanti al quale tutta la geografia/gerontocrazia politica italiana dovrebbe fare un passo indietro ed ascoltarne le istanze.

La Rosa Bianca si colloca in quel limbo centrista che la seconda repubblica ha parzialmente tenuto in stand-by, accecata dagli eccessi e dagli estremismi. La Rosa Bianca vorrebbe essere considerata la risposta all'Antipolitica (questa mancava, soprattutto negli ultimi tempi nessuno si è investito di questa mission...), alla Casta, alla degenerazione del Berlusconismo/Prodismo. Cercando di mostrarsi come soggetto nuovo, che aspira al moderatismo ed alla pacificazione sociale, che fa del populismo un must.

Certo gli anni del governo Prodi hanno dato vigore a questa aspirazione. I 20 mesi rossi tra 2006 e 2008 passeranno alla storia come capitoli bui. Gli italiani sono i primi dell'UE per la scontentezza, e per la rabbia, di fronte ai servizi pubblici e privati di cui dispongono: servizi inefficienti e anche carissimi, in confronto agli standard del continente. In Italia si è tornati a parlare di povertà. A fare il count down per lo stipendio, a sperare che il fine settimana piova per contenere uscite e sollazzi. Il governo Prodi per la seconda volta in 10 anni è stato costretto ad assecondare, per sua stessa volontà, gli schemi proletari di comunisti in doppiopetto e latifondisti prestati alla politica.

Nella scelta di correre da solo, il senatore Bruno Tabacci sta puntando sulla scarsa memoria degli italiani (già dimentichi della fine infame della prima repubblica), almeno di una parte di essi, e sulla sua figura, apparentemente al di sopra di ogni sospetto. Tuttavia su questa strada ha perduto quell'aurea di originalità che gli avevo precedentemente attribuito. La Rosa Bianca già puzza. Darsi il moderatismo come scopo equivale a sostenere la mancanza di un'identità stabile ma sempre segnata dagli accadimenti. Quel "progetto per il Paese" tanto sbandierato, si piegherà agli interessi di nuovi signorotti delle imprese, del Comune o della Regione. La Rosa Bianca si inginocchierà davanti al clientelismo che durante Tangentopoli invocava "tutti colpevoli, nessun colpevole". Ma il refrain torna spesso.

La domanda è: ci si può rinnamorare dello stesso partner? La risposta è no, una minestra riscaldata. Anche se dubito che qualcuno non cadrà nel tranello. Quello stesso qualcuno che guarderà all'Italia come il Paese dei raccomandati e degli aiutini, che sostiene il Lima o Ciancimino di turno, che si chiude nell'omertà e spalanca le porte ai figli di amici. Quello stesso qualcuno lo abbiamo incontrato, per almeno una volta nella vita ci abbiamo parlato, ma io l'ho sempre visto come una persona che non crede in se stesso.

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