martedì 6 marzo 2012

Spin-off: la chiave dell’innovazione.

Avere un’idea non basta. Bisogna saperla gestire, organizzare e razionalizzare tutti i processi che conducono alla concretizzazione di questa idea. Inoltre è necessario che l’idea sia conforme alle esigenze del mercato affinché possa avere successo. Potremmo quindi definire innovativa, l’idea che dà vita ad un nuovo prodotto/servizio o quando questa creerà un nuovo processo di approvvigionamento, di produzione o di commercializzazione o anche nel caso in cui consentirà di ridurre i costi di questi processi. L’innovazione dunque è alla base della crescita e dello sviluppo di un sistema economico.


L’economia italiana, oltre ad essere caratterizzata da una crescita lenta, quasi nulla, presenta scarsi investimenti in ricerca e sviluppo, sia nel settore privato sia in quello pubblico. L’elevata pressione fiscale sulle imprese, la difficoltà di accesso al credito e l’eccesso di burocrazia non fanno altro che ostacolare il processo di nascita di nuove imprese, compromettendo anche la loro sopravvivenza. L’Italia per superare questo periodo di crisi ha bisogno di nuove imprese che possano garantire occupazione e che rendano più competitivo il nostro paese anche in ambito internazionale. L’Italia ha bisogno di innovazione!


Nel corso dell’evento organizzato dalla comunità di Arcadia, “Una generazione che non va in default”, abbiamo ribadito l’importanza di sostenere la nascita di nuove aziende di ricerca e sviluppo che partano dall’università, luogo di cultura e visione del futuro, secondo un processo definito spin-off.

Con il termine spin-off si intende il processo attraverso cui si realizza una separazione di una specifica attività nell’ambito di un’impresa e la formazione di un’altra impresa autonoma avente come business fondamentale l’attività oggetto della separazione. Tali processi possono avere origine anche all’interno delle università. In questo caso si parla di spin-off accademici, costituiti principalmente da professori e ricercatori universitari.

In Italia, infatti, le imprese investono poco in ricerca e sviluppo. L’attività di R&S è realizzata principalmente all’interno delle università, dove i progetti di ricerca realizzati da professori e ricercatori possono dar vita a nuove imprese che fanno di questo progetto il loro business.

A supporto della nostra proposta, come testimonia l’articolo de “ilSole24Ore” in allegato, i tre principali atenei romani sono molto attivi in questo senso e negli ultimi cinque anni hanno creato circa quaranta spin-off operanti in settori differenti. Non mancano però i problemi per queste start-up: tempi lunghissimi per ottenere l'erogazione dei finanziamenti pubblici, gravi difficoltà di accesso al credito, concesso solo sulla base di fatturati e capitale sociale, senza tenere conto del rating tecnologico dei progetti, ovvero del loro potenziale innovativo.

Gli interventi per garantire la crescita della nostra economia dovranno dunque riguardare anche questo fenomeno, il quale più di ogni altro, potrà fornire a questo paese la chiave per l’innovazione.


http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2012-02-28/quaranta-idee-fanno-impresa-184524.shtml?uuid=AaXumIzE



Paolo S.

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