giovedì 24 luglio 2008

UN ANNO RICCO DI SFIDE

Innanzitutto, in qualità di uno tra gli assidui animatori di questo blog, desidero chiedere scusa a tutti i lettori se negli ultimi tempi abbiamo latitato (e penso di parlare a nome del gruppo...chi la sa riderà!!), ma una serie di impegni e di problemi ci hanno un po' distratto.

Ci stiamo avvicinando ad una pausa che accompagna la fine di quest'anno politico, una pausa molto breve perchè sarà finalmente interrotta ai primi di settembre con uno degli appuntamenti politici più interessanti, dal mio punto di vista di parte: Atreju, la festa nazionale di Azione Giovani. Sono proprio curioso di vederla quest'anno che il presidente nazionale del movimento, Giorgia Meloni, è arrivata a Palazzo Chigi. Probabilmente il tema tormentone della festa sarà sempre uno: come risolvere questa annosa questione dell'esistenza di due movimenti giovanili diversi nell'ambito dello stesso partito. Ritengo che questa sia una delle sfide più appassionanti da quando mi sono avvicinato alla politica perchè dalle mosse che si faranno adesso dipenderanno la forma e la sostanza del futuro della nostra comunità politica. Abbiamo quindi l'arduo compito di dettare quelli che saranno (forse) i nuovi principi della militanza del futuro.

Si tratta di un lavoro difficile sotto l'aspetto sia delle motivazioni che della comunicazione, per questo penso che sia utile interrogarsi sul significato del concetto di Identità. Per molto tempo ho ritenuto che si trattasse di un qualcosa di indeclinabile e l'ho ricondotta ad una serie di valori, di ideali e ad uno stile di vita e di comportamento. L'ho interpretata secondo una visione elitaria per cui non poteva esistere la condivisione della stessa Identità tra individui provenienti da esperienze che fossero diverse dalla mia, votate all'impegno e al sacrificio. Ma adesso mi chiedo se l'identificazione e l'Identità possono integrarsi tra loro o no. L'identificazione in idee provenienti da esperienze diverse dalla mia possono allargare i confini della mia Identità? Di recente il Ministro della Pubblica Istruzione, in un incontro con i giovani di Azione Universitaria, ha espresso dei concetti molto chiari e delle linee programmatiche, nonchè una certa forza d'animo, in cui mi sono pienamente identificato e in cui il presidente nazionale di Azione Universitaria, Giovanni Donzelli, ha detto di rivedere ciò che da tempo noi rivendichiamo sui volantini che distribuiamo all'università. Questo mi ha fatto pensare che non esiste tutta questa distanza ideale che pensavo tra me e una persona che appartiene ad un passato diverso dal mio.

Se la condivisione di un'esperienza si basa su idee, principi, valori e programmi e non sull'appartenenza, sui simboli, sui modelli e sui ricordi il concetto di Identità può essere attualizzato e adattato senza essere stravolto. Considerando poi che i simboli i modelli e i ricordi possono essere coltivati ed onorati anche nella sfera intima e personale senza necessariamente essere ostentati.

Ancora non mi sono dato una risposta a questi miei interrogativi...la sto aspettando dentro di me.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se può aiutarti/aiutarbi alla riflessione, suggerisco la lettura di un pezzo sul BLOG SPIGOLI: "Quale futuro per liquid...azione Giovani?"
Certamente, meno ottimista di quanto appare il tuo pezzo... ma è pur sempre un contributo.

www.spigoli.info/archives/20

Mannish ha detto...

Innanzitutto, nell'eventualità si trattasse della prima volta che interviene sul nostro blog, dò il benvenuto a Faber.
Ho letto il tuo pezzo, e sinceramente lo trovo interessante si, ma anche abbastanza fazioso, e carico anche di rancore. (Che nessuno se la prenda a male, è solo un mio punto di vista). L'articolo sembra tanto il tentativo di dire "io sono più fascista di te, tu sei un traditore, un democristiano,non hai mai saputo fare niente, bla bla." Insomma, una sequela di "offesuccie mascherate" dal tono pacato, e cariche, appunto, di rancore da parte di gente che ci ha militato e ne è uscita, male. Insomma, solamente critiche sterili. Non una vera e propria riflessione politica.
Però, ripeto, non la prendere a male, è solo un parere personale. Anzi, poi alla fine è anche bello confrontarsi con chi la pensa in maniera diversa (anche se in questo caso, manco poi tanto, dato che l'origine è comune) da se stessi.

Per quello scritto da Ale.
Per me, l'avere in comune delle tematiche, delle battaglie, in comune con gente del gruppo alleato, non è sufficente a dire che si possa parlare di un'Identità non troppo dissimile.
Perchè di cambiare, cambia. A cominciare da un diverso approccio alla vita e alla politica. Cosa che viene sempre ripetuta, ma appunto per questo è vera.
Una visione politica affine è un buon passo in avanti, ma non è sufficiente, da sola, a permettere una naturale integrazione tra noi e loro. Ci vorrà tempo, e fatica, da parte di entrambi. Sicuramente non c'è un diniego definitivo. Nessuno ha chiuso per davvero la porta in faccia a questa ipotesi. Anzi, la volontà c'è (e questo verte pure a favore), ma, ripeto, è ancora presto, e di tempo ce ne vorrà. E tanto.


P.s.: daje Arcadi, siamo in inferiorità numerica. Segnatevi su Studentiamo.com

alessandro caruso ha detto...

Per quanto riguarda l'articolo di Faber ( a cui do il benvanuto) sono perfettamente in linea con quanto detto da Michele. Chi scrive, come anche Michele, penso, non ha un senso identitario meno forte di nessun altro. L'essere di destra noi non lo misuriamo in base a chi spara più lontano.. detto questo voglio ribadire la mia idea e dire che è chiaro che servirà lavoro e pazienza, ma io mi riferisco alla predisposizione. Comunque, caro Michele, nessuno cambierà mai il nostro stile di vita che tu conosci molto bene. Pdl o no nessuno ci potrà impedire di continuare a condividere momenti, esperienze, e situazioni che siamo abituati a vivere tutti insieme.

Anonimo ha detto...

Peccato che "la speranza per l’Italia che nella comunità politica che milita a destra ci siano ancora giovani che abbiano questo tipo di gambe e sappiano scegliere verso quale obiettivo marciare" (senza bisogno di farsi indicare la strada obbligata dall'uomo di Arcore o dal re di Montecitorio) sia stata scambiata per faziosità, rancore, invidia, critica sterile ecc ecc... Beati - e che invidia!!! - questi giovani così pieni di certezze e di ambizioni!!!
A questo proposito, chissà che reazione e quali cattiverie scatenerà "IL PDL E' SERVITO"...

www.spigoli.info/archives/139