
Si è discusso molto sul valore del gesto, c’è chi considera il ragazzo un eroe, chi lo considera un pazzo, chi dice che il gesto ha un grande valore simbolico e morale aldilà dei risultati ottenuti, c’è chi dice che era più onorevole morire contro i carri armati come avevano fatto qualche anno prima gli ungheresi. Una cosa però è certa: la storia di Jan Palach, oggi ha molto da dirci e da ricordarci. Ci dice e ci ricorda che c’è un bene che non si ottiene di diritto alla nascita, che non è sempre lì dove lasciamo il telecomando del televisore, un bene che è costato la vita nel corso degli anni a tantissime persone, la libertà. Ci dice e ci ricorda che bisogna vivere con dei sogni, con dei valori e fare dei sacrifici per questi. Nessuno chiede a nessuno di togliersi la vita, ma almeno che di fronte alle ingiustizie, di fronte a ciò che si ritiene sbagliato si provi rabbia e voglia di agire. Voglia di trovare persone che la pensano allo stesso modo, voglia di far capire a tutti quanto è importante ogni giorno capire ciò che va contro la libertà, contro il nostro futuro. E quanto mai questo oggi è attuale. Soprattutto se pensiamo che Jan Palach era un semplicemente un ragazzo e i ragazzi di oggi hanno almeno il dovere di ricordarlo e di onorarlo.
Gabriele
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